venerdì 17 luglio 2015

my own kind.


Sweet Waters, Shadetrack
2517

Sulla soglia della porta di una casa al centro dell'unico fazzoletto verde immerso nelle wastelands di Shadetrack, due donne osservano l'atterraggio di un medium cruiser a non più di mezzo miglio dal limitare della fattoria. Hanno occhi assottigliati per vedere lontano, mentre attorno a loro gli abitanti di quell'angolo di paradiso aspro si agitano: da questa parte del Toledo di navi non se ne vedono mai.
- Di' a tutti di prendere le armi, Sharpe.
- Non credo sia necessario, ammiraglio.
- Perché?
- E' una nave korolevita.
Jack Rooster scuote il capo: non si fida dei koroleviti, e sa già dove sono diretti. Renee Bolivar raccoglie i loro figli e tutti coloro non grandi abbastanza per brandire un fucile, e li infila nel tunnel che hanno scavato sotto la casa e che, in caso di necessità, li potrà condurre in sicurezza verso sud ovest, fino al ponte sul fiume. Gli adulti si dispongono a ventaglio sui loro cavalli, con le armi migliori che hanno e le tasche piene di sassi perché chi arriva creda che sono colme di proiettili. Jack Rooster li accoglie per primi, sulla sella di uno Shamrock ormai vecchio e con un cappello che le protegge gli occhi dal sole alto di mezzogiorno. La jeep che viene loro incontro è senza insegne, ma coloro che la occupano sono chiaramente korolevite: due donne con i capelli biondo grano, i lineamenti giovani e gli occhi gelidi come il diamante azzurro. Sono armate in maniera troppo leggera per venire a fare la guerra: pistole maneggevoli nelle fondine, ma probabilmente con più proiettili della somma di tutti gli uomini e le donne che stanno dietro Jack.
- Chi siete?
- Siamo soldati indipendentisti. Cerchiamo Jack Rooster.
- Chi siete?
Jack lo ripete. La ragazza che sembra più giovane fa per uscire dalla jeep, ma la guidatrice le mette una mano sulla spalla, rimettendola al suo posto. Hanno occhi grandi e labbra rosa, e si somigliano. La guidatrice scende dalla jeep da sola, con le mani appena sollevate, portandosi lentamente di fronte al cavallo di Jack.
- Ammiraglio Rooster. Il mio nome è Oksana Katalina Chernenko. Sono il primo pilota della Rassvet, e ho ordine di chiederle di unirsi a me e lasciarsi condurre presso uno dei nostri centri operativi.
- "Nostri", che vuol dire? Di chi?
- Dell'esercito indipendentista.
- Non dell'esercito korolevita?
- La nostra nave è al servizio della flotta browncoat, ammiraglio Rooster.
- Non sono più ammiraglio da molto, Oksana Chernenko.
- Sono i miei ordini, gaspazhà. Il comando sta raccogliendo tutti gli alti ufficiali, vecchi e nuovi.
- E perché?
- Per la guerra, ammiraglio.
Il cavallo di Jack si agita, quasi sentisse l'irrigidimento della padrona. Lei ne riprende le redini presto, ma scuote il capo.
- Puoi dire ai tuoi superiori che Jack Rooster e il suo equipaggio hanno smesso di combattere i bluejacks in prima linea, Chernenko. Tutti noi abbiamo dato a sufficienza.
- La guerra non sarà contro gli unionisti, ammiraglio.
- Cosa vorrebbe dire?
- Non sono autorizzata a dirle altro. Ma avrà presto tutte le risposte, se mi seguirà.
Jack Rooster non si fida dei koroleviti, non si è mai fidata. Ma allarga lo sguardo alla sua gente - a suo marito - e sa che pochi le perdonerebbero di non scoprire cosa sta accadendo oltre l'atmosfera: le notizie, a Shadetrack, arrivano scarse e di rado.
- Hale, Sterling: voi venite con me.
Jack smonta di cavallo, e così fanno Sam ed Eir.
- Ho ordini di portare solo lei, ammiraglio.
Jack si sistema le maniche della camicia, abbottonandosele ai polsini.
- Well, I guess that sucks for you

* * *

Heavy Cruiser Golden Dawn, pochi giorni dopo.

- Ne sei sicura?
- Aye. Me l'ha detto l'ammiraglio dei Salty Mares, sono riuscita a trovarlo subito dopo l'approdo.
- Com'è possibile? Abbiamo passano anni-- abbiamo passato le nostre intere vite a combattere questa gente.
- Devono pensare che questa minaccia è più grande, se vogliono allearsi con le giacche blu, capitano. I Marauders hanno già messo in ginocchio Polaris e parte di Dorado, e dicono che Columba sarà il prossimo. Stanno provando a mettere al sicuro quanta più gente possibile, ma non possono evacuare interi pianeti.
- E perché hanno chiamato noi?
- Ci chiederanno di combattere.
- ...
- Dovremo dire di sì. Lo sai che dovremo dire di sì.
- Puoi... raccogliere più informazioni? Vai in giro, chiedi quanto più puoi. Non ai koroleviti. Non ti diranno niente.
- Alrite. I'm on it. 
Sterling si allontana, Jack sposta gli occhi verde scuro da lei a Sam Hale. Lo shijian non ha detto una parola da quando hanno attraccato, e ora sembra occupato a osservarsi le mani con fin troppa intensità. Jack non ha bisogno di parlare perché lui capisca che domande le bruciano contro il palato. 
- Dovrai lasciarti alle spalle i tuoi figli.
- Farò in modo che li mettano al sicuro. Sarà una condizione.
- Dovrai lasciare Sweet Waters, di nuovo. E questa volta definitivamente. 
Per un attimo le manca il fiato. Per anni tutto ciò che ha voluto è stata casa sua. Per casa sua ha lottato con le unghie e con i denti, a casa sua è tornata per crescere i suoi figli e il figlio di suo fratello. L'ha difesa dagli sciacalli e l'ha difesa dai disperati alla ricerca di un pezzo di pane che lei non poteva regalare. Ha preteso che il suo equipaggio la difendesse, anche quando avrebbe avuto più senso andarsene.
- Non vuoi più combattere?
- No, ma io andrò. E' giusto che lo faccia chi non ha nulla da perdere.
- Tu hai qualcosa da perdere.
- Io non ho figli, Jack, tu sì. Hai un marito, e gente che si affida a te. In guerra dovrebbe andarci chi non deve sacrificare niente se non se stesso.
- E se arriveranno i marauders?
- Vi nasconderete. E quando se ne saranno andati, ricomincerete a costruire.
- Pensi davvero che dovrei dire di no?
- Sì. 
Sam alza lo sguardo in quello di Jack. Si conoscono da abbastanza tempo da riuscire a far finta di fraintendersi capendo ogni cosa l'uno dell'altro. Jack gli poggia la mano su una spalla, la stringe con l'energia ruvida di chi non ha avuto una vita di velluto. E' un momento che dura un battito di ciglia. Poi lo lascia.
- Ho bisogno di riflettere.
Sam annuisce. Si sistema il collo del vecchio browncoat che indossa. Si alza in piedi e se ne va, senza voltarsi a guardarla.

* * *
Quartier generale, Heavy Cruiser Golden Dawn

Si è sempre immaginata John Roscoe più alto, pensando che l'appellativo di "Grizzly" se lo fosse guadagnato grazie a spalle grosse e mani pesanti. Quando si ritrova davanti un uomo poco più alto di lei, si chiede irrazionalmente, per un istante solo, se tutte le persone che sono morte in due guerre e anni di guerriglia si sarebbero sacrificate con la stessa abnegazione se avessero saputo di farlo sotto gli ordini di un uomo così basso. Sembra anche più vecchio. I capelli che nelle foto sui bollettini di inizio guerra erano color pece adesso sono ingrigiti, e così la barba e i baffi ritorti. Jack si ferma dopo il portellone ermetico, si mette sull'attenti e rivolge all'Ammiraglio Roscoe il saluto militare. Indossa il browncoat che ha tirato fuori per l'occasione da un armadio polveroso. Quando Patricia Susan Bolivar l'ha visto, ha chiesto a sua madre se poteva provarselo. Vedendola abbottonarselo e correre a mostrarlo al padre, Jack aveva per la prima volta sentito la stessa morsa al cuore che doveva aver provato sua madre quando le fu detto che entrambi i suoi figli sarebbero andati in guerra.
- Riposo, ammiraglio.
Ma Jack non è più un ammiraglio. Unisce le mani dietro la schiena e passa lo sguardo sull'ambiente spoglio e vuoto del quartier generale: che lei sappia, nessun altro capo-cellula è stato convocato individualmente presso le stanze del Grizzly. Lui riempie due bicchieri di whisky e le va incontro. Senza chiederle nulla, gliene porge uno.
- Finalmente ci conosciamo, Jack Rooster. Ho sentito molte cose su di te. Renshaw ti ha sempre tenuto in grande considerazione.
Jack non è fatta per le chiacchiere. Prende il bicchiere e annuisce piano, forse per ringraziare. Aspetta che sia Roscoe a fare il primo sorso, quindi ne prende uno anche lei. Per qualche motivo pensa ai polmoni puliti di Bolivar, ai suoi occhi limpidi, al suo coraggio sconsiderato e al modo in cui piegherebbe le sopracciglia se dovesse trovarsi a dover scegliere tra la lealtà alla sua famiglia e la lealtà al suo esercito. Riuscirebbe mai ad accettare che qualcun'altro combatta al posto suo?
- Immagino che a questo punto tu sia stata informata della situazione, e sappia perché sei stata convocata qui.
- Yes sir.
- Dunque?
- Ho combattuto per dieci anni per poter salvare la mia casa, signore. Se quello che ho sentito è vero, voi mi chiederete di abbandonarla di nuovo.
John Roscoe trascina i piedi come un uomo stanco, fino a raggiungere una sedia di metallo duro dietro un grande tavolo olografico e spento. Per un lungo istante fissa Jack come se dovesse bucarle la pelle con gli occhi, scorticarle la pelle e scoprire cosa le passi nell'anima. Lei trema impercettibilmente, intuendo solo ora a un livello di tutto inconscio il motivo per cui lo chiamano il Grizzly.
- Nel 2505, quando ci preparavamo alla campagna militare, ci rendemmo conto che molti pianeti non avevano un esercito regolare, né un governo unificato che potesse crearlo... pianeti come Shadetrack. Nel pensare alle regole di reclutamento, dovemmo decidere se avremmo permesso anche alle donne di entrare nell'aviazione, negli artificieri e soprattutto nella fanteria... tutti reparti tipicamente maschili. Riflettemmo soprattutto sul possibile disordine che avrebbero portato nei ranghi... capisci, una manciata di donne in plotoni di uomini lontani dalle loro famiglie, dalle loro mogli e fidanzate. Senza contare che dubitavamo che gli uomini avrebbero mai rispettato gli ordini di donne al comando. Quindi nel progetto iniziale decidemmo che non ne avremmo permesso l'arruolamento: avremmo reclutato solo uomini, mentre avremmo imposto alle donne di svolgere la manodopera necessaria in patria per supportare l'esercito: nelle fabbriche e nei campi.
Jack stringe i denti. Tre decenni e più di vita le scorrono di fronte agli occhi ricordandole tutte le volte che le è stato suggerito di dedicarsi a cucinare e rassettare piuttosto che leggere, spostare mandrie e fare la guerra. Sa che Roscoe si aspetta che dica qualcosa, ma tutto ciò che riesce a fare è chinare il capo e prendere il primo sorso di whisky. Il Grizzly sospira a fondo.
- Poi mia figlia mi disse qualcosa. Allora aveva vent'anni. Disse che era non avremmo potuto fare una campagna militare dicendo che la vittoria avrebbe significato la libertà se quella libertà sarebbe stata tale solo per metà della nostra gente. Se le donne sarebbero rimaste schiave dei loro mariti, dei loro padri e fratelli, dei loro figli. Disse che la nostra vittoria sarebbe stata solo una vittoria monca, a metà. Quindi decisi di permettere anche alle donne di arruolarsi. E' il  motivo per cui sei qui adesso, ammiraglio Rooster: grazie a mia figlia. E fu la migliore decisione che abbia mai preso. 
Jack tiene il bicchiere nelle mani, tanto stretto da sbiancarsi le nocche.
- Scoprimmo che le donne erano nettamente più propense a proporsi volontarie per le missioni più rischiose, ad accettare la prima linea, a imparare come fare la guerra meglio. Non siamo mai stati sicuri del perché... la mia ipotesi è che sapessero di dover dimostrare qualcosa. Che volessero provare di essere capaci quanto gli uomini, più degli uomini. E se relativamente poche se ne arruolarono nell'esercito dai pianeti rurali, la maggior parte di loro mise comunque mano alle armi nei pianeti occupati, partecipando attivamente alla resistenza. Tu perché ti sei arruolata, Rooster? Dimmi la verità. Volevi dimostrare qualcosa?
Jack non risponde. Guarda il tavolo e vi poggia sopra il bicchiere ancora pieno, in silenzio. Roscoe continua a guardarla con lo sguardo valutativo con cui si osservano i partecipanti a una partita di poker.
- Di sicuro hai dimostrato qualcosa a noi. Quando decidemmo di affidarti i Dust Devils non pensavamo neanche che saresti riuscita a reclutare nessuno. Eri un esperimento, Rooster: sapevamo che le donne erano capaci di combattere, ma sarebbero riuscite anche a comandare? Qualcuno avrebbe seguito i loro ordini? Pensavamo che avresti tenuto le redini del comando per qualche mese, un anno al massimo, prima di un ammutinamento. Scegliemmo te perché non avevi una famiglia... E onestamente, ammiraglio, eravamo convinti che qualcuno avrebbe dovuto recuperare il tuo corpo dalla torre portuale di Sunset Tower.
- Perché mi stai dicendo questo?
- Perché invece sei qui. Contro ogni pronostico, sei viva. Sotto il tuo comando la cellula ha ottenuto buoni risultati, ma non è per questo che ti ho convocato: ci sono gruppi che hanno vinto più volte di voi. Sei qui, ammiraglio Rooster, perché gli uomini che comandi ti rispettano e ti offrono la loro fedeltà incondizionata. Ho avuto altri capitani che si sono ritirati. Ma è la prima volta che vedo decine di persone seguire il loro capitano di vascello su un pianeta dimenticato da Dio e stabilirsi lì. 
Roscoe si alza e manda giù l'ultimo sorso di whisky, fingendo di non saper leggere le pupille nere e dilatate di Jack Rooster con la stessa chiarezza con cui alcune indovine leggono le foglie di tè.
- Voglio darti una flotta, Rooster: una grande flotta. E alla fine tu dovrai accettare, perché sai che se vogliamo sopravvivere ci serve fino all'ultimo uomo. E chiederai ai tuoi uomini di seguirti, tutti: i pistoleri e i combattenti, i piloti, la tua macchinista, anche il giovane cecchino. Quindi dimmi cosa vuoi, e lo avrai.
Jack alza gli occhi, li aggancia ai suoi. Rimane in silenzio per un lungo momento, ma senza indecisione: sa benissimo cosa vuole, e nella sua vita ha dovuto combattere per i propri desideri troppe volte per perdere tempo a imparare a nasconderli. Raddrizza la schiena e alza il mento, riportando le mani dietro la schiena.
- Signore, io e il mio gruppo abbiamo passato gli ultimi anni a coltivare un lembo di Sweet Waters, su Shadetrack. Abbiamo usato fertilizzanti d'ultima generazione e siamo riusciti a far tornare tanto verde quanto basta alla nostra sussistenza, forse qualcosa di più... ma il grosso del pianeta rimane brullo, e per questo privo di interesse per qualsiasi razziatore. La parte di nuovo verde è sufficientemente piccola da essere difficile da notare in volo, e pressoché impossibile da vedere da fuori l'atmosfera.
- Vieni al punto, ammiraglio.
- Gli unionisti possono essere nostri alleati contro questa minaccia, ma saranno di nuovo nostri nemici una volta sconfitti. Credo che questo lo abbiate già considerato.
- Quindi?
- Voglio che sia stabilita una base militare indipendentista a Sweet Waters. Voglio che mettano in sicurezza la mia casa e voglio che la proteggano come la risorsa militare che può diventare: un porto sicuro dai marauders e lontano dall'Alleanza. Voglio che i miei figli siano al sicuro. E una volta vinta la guerra, se la vinceremo, voglio altro fertilizzante.
- E' tutto?
- No. Voglio poter scegliere tutti i capitani della mia flotta e l'equipaggio della nave ammiraglia. Voglio una nave leggera e agile: un brigade. E...
Adesso tentenna, solo per un attimo. Deglutisce l'indecisione e, con la stessa fermezza, aggiunge che
- ... Voglio poterne decidere il nome.
Ha finito. Roscoe lo sa. Si ferma di fronte a lei, a un braccio di distanza, e la guarda in viso senza dover neanche abbassare il mento. Sotto i baffi, le labbra raggrinzite gli si tendono in un sorriso obliquo.
- Bentornata nell'esercito indipendentista, ammiraglio Jack Rooster. 
* * *

MY people are gray,
pigeon gray, dawn gray, storm gray.
I call them beautiful,
and I wonder where they are going. 
Carl Sandburg