sabato 4 febbraio 2012

my own kind of pictures

Ho solo foto di una vita lontana poco meno di dieci anni, e ricordi di un passato più recente cui provo a non pensare. Mi dico solo che se faccio ciò che devo, e lo faccio bene, mi faranno presto tornare dall'altra parte del 'Verse, dove sta la mia nave e quella specie di famiglia che ho iniziato a costruirmi ormai quasi un anno fa.

Poi ricordo di Renshaw. Di quando mi ha chiamato, mi ha detto capitano Rooster, c'è bisogno di lei a Dào. Ha un uomo fidato a cui affidare il suo equipaggio?

E io ho detto di sì.
Ho detto di sì mentre sentivo nel suo tono che avrei potuto dire di no e mi avrebbe lasciato stare.
Avrei potuto dire di non e non avrei dovuto lasciare tutte le nuove reclute, avrei potuto non mandare a Jim quella lettera in cui tentavo la razionalità, avrei potuto restare nella mia quasi-casa con la mia quasi-famiglia, e tutto sarebbe andato bene, tutto sarebbe rimasto come prima. E Cole. Cole...

Invece ho detto di sì.
Chi prendo in giro. Horyzon è sempre troppo vicino a qualsiasi rotta traccino i miei piloti, e Anne è lì, con la cosa più vicina alla mia vera famiglia che resti nell'intero 'Verse, nelle mani di un uomo che sa chi sono e saprebbe come rovinarmi. Quanto avrei potuto resistere, prima di provare a sparargli? Prima di farmi prendere, prima di distruggere quel poco che ho costruito con i Devils?

Non avrei resistito, lo so. Avrei continuato a pensare agli occhi bicromi del ragazzino, ai capelli color del sole di Anne, al suo profumo fresco e genuino di quando avevamo vent'anni e parlavamo di come realizzare tutti i migliori sogni della nostra vita. Guardavamo al futuro in modo beffardo, e pensavamo che il 'Verse fosse un frutto pronto ad essere colto da noi.

O che saremmo state felici, comunque sarebbero andate le cose, comunque.

Dovevo allontanarmi da lei, dovevo rendermi impossibile raggiungerla. Eppure, più la fuggo, più mi ritrova: c'è questa donna, Eireen Hatfield. Come Anne è un medico, e di Anne ha i capelli biondi e gli occhi castani, il tocco delicato e il tono dolce e pacato di chi si rivolge alla vita con dolcezza, e alla quale la vita ricambia la stessa delicatezza. Ha venticinque anni e una risata cristallina e spontanea, come se tutto l'orrore dell'ultimo decennio di storia universale non ne abbia scalfito la gentilezza dei movimenti, la gioia di vivere.

E' Anne da giovane, la Anne che ricordavo prima di essere andata a Capital City. La Anne che mi abbracciava e mi chiedeva di riportare suo marito a casa, quella stessa Anne che il giorno del suo matrimonio, all'altare, mi cercò con gli occhi e mi sorrise, facendomi rassegnare alla sua gioia e al posto che da quel momento in poi mi spettava nella sua vita. Ma condividere anche quella vita a metà con Maryanne, condividere Cain, condividere Sean, quando nacque, fu abbastanza. Fu bello e mi rese felice.

Eireen ha lo stesso sguardo spontaneo di chi non può essere ferito dalla vita, di chi è pronto ad accettare tutto solo perché considera la possibilità di respirare il dono di qualche Dio.

Qualsiasi sia il Dio che dona questa forza ad Eireen, che donava la stessa gioia ad Anne... a volte vorrei ricordarmi come si prega, per vedere se può spostare il suo sguardo anche su di me.