venerdì 29 novembre 2013

my own kind of farewell, part V: Volkov



22:18 Jack [almost home, plancia]   « ha fatto chiamare Ivan in plancia, che è dove si trova lei al momento, sola. Seduta al posto del primo pilota, in posizione comoda e con i muscoli rilassati, guarda sovrappensiero la console di pilotaggio. Indossa un paio di scarponi infangati, pantaloni di tela e una camicia a scacchi verde scuro e rossi con le maniche rimboccate, larga, lasciata ricadere sui fianchi (normalmente se la sarebbe infilata ordinatamente nei pantaloni). Capelli raccolti, le solite pistole che le premono contro il costato. Con il pollice accarezza sovrappensiero una croce d'oro che ha al collo. »

22:21 Ivan [almost home, plancia]  « Dopo la fine del turno, ha avuto modo di cambiarsi gli abiti fradici d'acqua e sporchi di fango e di rimettere addosso un paio di calzoni color terra ma puliti ad asciutti. La maglia a maniche corte è nera, che mette in evidenza un fisico sempre prestante ma poco più magro a causa delle razioni di cibo diminuite: nulla che salti davvero agli occhi. Il cinturone alla vita tiene infoderate la python ed il coltello, nonchè il pad; infine un paio di anfibi neri liberati dalle due dita abbondanti di terra accumulatasi sotto le suole. I capelli sono ogni sera rasati a livello, corti, così come la barba è praticamente tagliata a pelle a differenza dei baffi che invece spiccano (e sempre molto corti) sopra le labbra. Una volta raggiunta la plancia, batte il pugno destro sulla porta e accompagnandolo con un » Mi cercavi, Ammiraglio? « tono di voce profondo e scuro della voce, in un rimmer non troppo differente da quello di Bullfinch [Linguistica]. »

22:27 Jack [almost home, plancia]   « la voce scura di Ivan la riscuote dai suoi pensieri. Stacca il busto dallo schienale e infila di nuovo sotto i vestiti la croce d'oro, andando poi ad alzarsi in piedi, il peso del corpo immediatamente spostato sulla gamba sinistra. » Volkov. « lo chiama, la voce calma ha perso quel timbro roco che le donava il fumo. Si volta del tutto, sfilandosi dalla console di pilotaggio. » ay, dobbiamo parlare. « conferma. Mantiene un tono serio ma placido, seppur mai offuscato. Ora in piedi, a diversi metri da Ivan, si prende un secondo per scrutarlo con maggiore attenzione. » del passaggio di comando della terza aviotrasportata.

22:31 Ivan [almost home, plancia]   « Riporta il braccio destro lungo il fianco mentre avanza di pochi altri passi per entrare nella plancia che osserva distrattamente e senza troppa attenzione. Sono soli. Braccia sollevate di poche dita e così da essere poggiate sul cinturone a riposo. » A disposizione. « Ribatte sulle prime abbassando lo sguardo su Jack. Nonostante sia in una posizione di riposo la postura marziale di schiena dritta e spalle in linea è una prerogativa immancabile del korolevian. Si avvicina di qualche altro passo per ridurre le distanze. » Un cambio di vertice? « Solleva un sopracciglio evidentemente sorpreso. » Dove ti spediscono, Rooster? Saint Andrew?

22:37 Jack [almost home, plancia]   « lei rimane ferma, in piedi. C'è qualcosa di militare anche nella sua postura - nelle spalle e nella schiena dritta, e nel modo in cui tiene il mento leggermente alto -, ma è qualcosa di molto più blando rispetto al rigore di Ivan. Guarda l'uomo in volto, fa scorrere le mani al proprio cinturone e vi aggancia i pollici. »Columba. Ma non mi spediscono. Sono io che sto andando. « spiega con calma, asciugando il tono di voce di qualsiasi incertezza. » tra pochi mesi non sarò più... « assottiglia lo sguardo, cerca il giusto termine » in grado « inspira dalle narici » di combattere. « scrolla un'unica volta le spalle, in un movimento un po' brusco » ho parlato con il comando, ho suggerito quelli che mi sembravano più adatti a prendere il mio posto. E loro hanno messo la parola finale su di te.

22:41 Ivan [almost home, plancia]   « Lo sguardo severo resta su Jack; le braccia lasciano i fianchi e si portano davanti al petto, incrociandosi tra loro; le dita ruvide e graffiate della destra picchiettano sul bicipite sinistro due o tre volte di seguito. Non fiata, ascoltando in rigoroso silenzio tutte le parole della donna. La squadra dalla testa ai piedi per qualche secondo; poi si sofferma sul ventre di lei. Annuisce appena; inspira a fondo. » Shadetrack? « Azzarda abbassando la voce in quella particolare domanda. ma non si dilunga eccessivamente in spiegazioni, nè la sua espressione empaticamente poco espressiva fa una piega sul concludersi del discorso. » Mi stai dicendo che l'Alto COmando mi sta promuovendo al grado di Ammiraglio? « Il picchiettare delle dita ha un totale arresto. »

22:46 Jack [almost home, plancia]   « il rigonfiamento del ventre, sotto la camicia lenta, è impercettibile - ma Ivan non dovrebbe aver problemi a fare le sue deduzioni. Tanto più che china appena il capo in un cenno di conferma quando lui pronuncia il nome del suo pianeta natale. E' un sì non pronunciato, che le resta incastrato all'angolo delle labbra, piegate per un istante in quello che potrebbe apparire come un accenno di sorriso terribilmente fugace. Inspira a fondo, di nuovo. » ti sto dicendo che io ti sto promuovendo capitano. « spiega, e il peso del corpo oscilla verso la gamba sinistra in maniera quasi invisibile. » e che, in mia assenza, sarai su questa nave e sulla Renshaw il più alto in grado. « assottiglia appena lo sguardo. » ti sto passando il comando, Volkov. Se lo vorrai.


22:53 Ivan [almost home, plancia]   « E' sempre la mano ed il braccio destro a muoversi: la mano raggiunge il mento mentre indice e pollice si distendono sui due bordi delle labbra massaggiando i due terminali della pelle dove i baffi scompaiono. » Capitano. « Il movimento della mano sul mento dura qualche secondo. Un respiro profondo. » Se questa è la vostra decisione finale, accetto. « Annuendo e riportando ambedue le braccia sui fianchi. » Accetto di buon grado. « Precisa senza il minimo tentennamento o indecisione. »

22:59 Jack [almost home, plancia]   « aspetta le parole di Ivan, e quando è sicura di sentire fermezza nel suo tono annuisce e tira indietro le spalle. » bene. « qualche secondo di silenzio, ma rimane fondamentalmente ferma al suo posto. » ho già fatto preparare un documento che contenga tutte le informazioni riservate che avrai bisogno di conoscere, con il tuo nuovo grado. Ti sarà richiesto di avere l'abilità di coltivare rapporti con alleati importanti, alcuni dei quali hanno sempre trattato esclusivamente con me. « con le mani ancora appese al cinturone, fa qualche passo di lato, iniziando a percorrere una mezza circonferenza che ha come centro la posizione di Ivan. » io metterò il mio nome per garantire il tuo, Volkov: non rovinarmelo.

23:04 Ivan [almost home, plancia]   « E dai fianchi, sposta le braccia dietro la schiena, afferrando il polso sinistro colla mano destra. In quei pochi secondi di silenzio iniziale ripassa a mente i vari gradi raggiunti da quando porta il browncoat; prima comandante ed ora, con la nuova guerra, capitano. Deglutisce. » Right. « Il capo, sollevatosi di pochi gradi, torna a puntarsi con lo sguardo su quello di Jack. » Jack Rooster: non avresti potuto affidare il comando dei tuoi uomini nelle mani di soldato migliore. « Ribatte con ben poca umiltà. » Ho la certezza che non rovinerò il nome dell'Ammiraglio Rooster; al più, migliorarlo. « Non si muove col busto se non di poco, ruotandolo e seguendo con lo sguardo la donna. » Nove mesi passano in fretta, Jack. « Aggiunge infine; affermazione atta evidentemente a raccogliere una qualche replica. »

23:09 Jack [almost home, plancia]   « cammina lentamente, guardando per terra, senza avere una meta precisa. L'enunciazione poco modesta di Ivan la porta a fermarsi, ruotare il capo per tornare a guardarlo in volto. Nove mesi passano in fretta. Azzarda un quarto di sorriso che sembra stanco, tutto arrampicato a un lato dalla bocca, ma che allo stesso tempo sembra comunicare una calma e una pace difficile da trovare addosso a qualcuno in tempo di guerra. » è così. Ma non tornerò a Polaris, a combattere. A casa mia c'è bisogno di qualcuno che abbia i mezzi per ricostruire... e poco meno di dieci anni di guerra mi hanno dato tutti i mezzi di cui ho bisogno. « lo spiega con una sicurezza granitica, inscalfibile e, similmente ad Ivan, anche lei va a giungere le mani dietro la schiena. » parliamo dell'equipaggio.


23:14 Ivan [almost home, plancia]   « Ascolta. Resta in silenzio. Attende che nuovamente cali il silenzio in quella piccola plancia mercantile riabilitata a nave leggera da guerra. » Clean. « Chiaro, "pulito". Limpido. le braccia restano dietro la schiena,ma il bustoe e le gambe ruotano per avere Jack sempre di fronte a sè. » L'equipaggio. « Estrae dalla tasca un pacchetto di sigarette dal quale ne prende una ma che sistema semplicemente tra le labbra, senza nessuna intenzione di accendersela. Infatti una volta che le mani tornano di nuovo libere, la black mamba sintetica ed economica la sposta dietro l'orecchio sinistro. »

23:21 Jack [almost home, plancia]   l'equipaggio. « ripete, seguendo con gli occhi il percorso della Black Mamba dal pacchetto alle labbra di Ivan, fino ad arrivare dietro il suo orecchio. » è gente fedele. Ognuno di loro. Ma devi sapere cosa puoi chiedere ad ognuno di loro. « si passa la lingua sul labbro inferiore, appena sovrappensiero, spostando poi gli occhi sullo sguardo bruno dell'uomo. » Schmidt ha pochi scrupoli: quando vedi il tuo pianeta crollare com'è crollato Hera... non perdi più tempo a pensare cosa fa la differenza tra giusto e sbagliato, ma solo ciò che cambia dalla vittoria alla sconfitta. « scioglie le mani da dietro il busto, solleva la destra e fa a massaggiarsi la parte inferiore del volto, riflessiva. » Celsire è un meccanico e un informatico di primo livello. Ha pietà di tutti, si fida di tutti. E' una cosa che prima d'ora l'ha messa in pericolo.


23:27 Ivan [almost home, plancia]   « La sigaretta viene sistemata in maniera tale che si regga da sola dietro l'orecchio così che possa rimettere le mani dietro la schiena. » Mi confermi l'impressione che ho avuto anche io di Schimdt: un ottimo soldato. « Riassume in quel modo la spiegazione di Jack. » Celsire. « Annuisce appena. » E' troppo buona. « Una breve pausa. » Ed in che modo si è trovata nei guai col suo modo di essere? « Si schiarisce la voce. Le lascia rispondere prima di continuare. » Shepherd è giovane: ed ha quindi tutte le qualità per migliorare. Con gli altri ho avuto poche occasioni per approfondire. « lasciando di nuovo la parola a Jack. »

23:34 Jack [almost home, plancia]   « parla con calma, e anche nei silenzi si prende il suo tempo. Cerca le parole giuste per dare ad Ivan un quadro completo di ogni membro dell'equipaggio più stretto. Anche l'accento di Shadetrack, pieno di troncamenti e vocali chiuse, è in quel momento mitigato in favore di una maggiore chiarezza, comprensibilità. » è ricercata fuori dalla confederazione. Lo era anche prima della... confederazione. A Safeport i cacciatori di taglie non mancano. « il nome di John appare, e qualcosa balugina nel suo sguardo. Riporta gli occhi su Ivan, in un lampo di percettibile severità. »John. « inspira. » è un ottimo cecchino. Ed è un ragazzo che deve imparare ad essere un brav'uomo prima di un buon soldato. Permettiglielo. « una breve pausa, per poi continuare. » Cortes ti dirà sempre tutto ciò che ha in testa. Ha la pelle dura, ed è un'ottima combattente. Il ragazzo... Philip Windson. "Windson" su Boros è il nome che danno ai bastardi, non gli piace sentirlo.« incredibile a dirsi, ma è un elemento che ha registrato di Philip (ci sarebbe da chiedersi perché abbia continuato a chiamarlo Windson nonostante tutto). Fa un altro paio di passi, tornano verso la plancia. » Edwards è uno dei migliori piloti che vedrai nell'esercito. E' nata e cresciuta a Bullfinch, i suoi genitori vivono qui. Farebbe qualsiasi cosa per liberare casa sua.


23:41 Ivan [almost home, plancia]   « Allenta la presa dal polso, distende le braccia pungo i fianchi ed afferra la parte alta della fibbia del cinturone consumato e sfilacciato dai giorni di trincea. » E immagino che ai cacciatori di tagli alleati non interessi che ci sia una confederazione. « Inspira. » Finiranno sotto la Tower. « Aggiunge senza particolare enfasi. Una conclusione doverosa. » Per quel che riguarda Shepherd a me personalmente non interessa cosa vorrà fare da grande. E' un ragazzo abbastanza grande per decidere da solo. Il browncoat è solamente un'opportunità che ha, come l'hai avuta tu e come l'ho avuta io. E tirando le somme, Rooster, non è la guerra che determina un uomo o « Guarda di nuovo Jack dalla testa ai piedi. » una donna. « Si schiarisce la voce. Tace e sente diMoloko, Philip ed Eivor. Annuisce ancora. » E per quanto riguarda le due nuove reclute?

23:48 Jack [almost home, plancia]   « scuote leggermente il capo, non sembra convinta dalle parole di Ivan. » non conosce altro, Volkov. Farà tutto ciò che gli ordini. E' tuo compito fargli fare la cosa giusta. « solleva le braccia, finendo col poggiarsi le mani sui fianchi in una posizione risoluta. » non conosco nessuno dei due. Dovrai inquadrarli. C'è anche... « assottiglia lo sguardo. » Renee Bolivar. E' stato assegnato a un altro quadrante, ma credo tornerà in questa Array. E'... « serra le labbra, il peso di nuovo oscilla sulla gamba sinistra. Deglutisce. Quando riapre bocca, lo fa mantenendo un tono asciutto. » è un uomo giusto. E' anche impulsivo, e non ragiona prima di agire. E il padre di mio figlio. « non dice altro a riguardo, ma nel modo in cui punta gli occhi in quelli di Ivan si legge chiaramente una raccomandazione, la richiesta di un impegno. » sono persone che-- mh. « scuote appena il capo. » non provare a cambiarli. Funzionano tutti, esattamente così. E ti seguiranno all'inferno. Ma tu... « indugia, e il tono diventa appena più caldo, più confidenziale. » non farceli arrivare. Please.

23:57 Ivan [almost home, plancia]   « Le parole di Jack trovano davanti un muro di freddezza e di statica mancanza di empatia. Un soldato inquadrato e rigido: probabilmente l'archetipo del korolevita dell'immaginario di molti uomini e donne. » Voglio che sia chiara una cosa, Rooster. Tu stai nominando un Capitano, non un padre di famiglia. Io ho l'obbligo ed il dovere di vincere. « Una breve pausa, senza mai lasciare lo sguardo da quello di Jack. » Con il minor numero di vittime possibili. Nel "vincere" è contemplato anche il non perdere gli uomini. Perciò quando mi chiedi di non farli morire, io ti rispondo che farò tutto quello che mi è possibile per evitare che qualuno di loro prenda più proiettili di quelli che possano tollerare. Anche a costo della mia stessa vita. « Altra breve pausa. » Ma se mi chiedi di badare ad ognuno di loro, ti rispondo che non è un mio obbligo. Nè mi interessa. Sono tutti uomini con almeno quattro anni più dell'età minima per imbracciare un fucile secondo le usanze della maggior parte dei pianeti del 'Verse. « la sigaretta viene ripresa con la sinistra. » Io sono stato addestrato ad essere un soldato. Ho fatto il soldato per ventisei anni. Non ho mai minimamente pensato di mettere sù famiglia nè ho intenzione di iniziare ora. « E sempre con la mano sinistra si gratta la fronte. » Questo è ciò che cambierà durante la tua assenza, Rooster. « Schietto e coinciso. »

00:10 Jack [almost home, plancia]   « lo sguardo si compatta in una severità diretta. Non sembra sorpresa delle parole di Ivan, ma in qualche modo ciò che dice sembra impettirla in maniera appena percettibile, e gettarle acciaio lungo la spina dorsale. Non lo interrompe, intervenendo soltanto alla fine delle sue parole. » è tuo obbligo non mandarli a morire, Volkov. Guardami e dimmi che non hai dubbi sull'esito di questa guerra. « rimane ferma, il corpo adesso interamente voltato verso Ivan. » se non la vinceremo, non sarai più il capitano Volkov del terzo schieramento aviotrasportato. Vivrai spalla a spalla con un manipolo di persone che dovranno pensare che vale la pena seguirti. Per te non sarà facile. « non c'è astio nel tono, ma un'onestà diretta e un po' grezza, tipica di tanti soldati arruolatisi nei mondi agricoli del rim. » perché sei un comandante negro in un esercito di bianchi. « la calma con cui pronuncia quelle parole fa ben intuire come non le passi neanche per la testa che "negro"potrebbe essere considerato un termine offensivo. » proprio come io ero una donna in un esercito di uomini. « fa uno, due passi avanti, portandosi a poco più di un metro di distanza da Ivan. Gli tende la mano destra, alla ricerca di una stretta. » come li terrai insieme sotto i tuoi ordini... lo potrai decidere solo tu.


00:18 Ivan [almost home, plancia]  E' da Serenity Valley che non do più per scontato l'esito di una guerra. ma tant'è...« Indicando la propria persona. » sono ancora qui. « Distende la mano destra, trovando la stretta di Jack che ricambia con ferrea convinzione; la stessa che si può vedere sul suo viso e in quell'accenno di sorriso. » Essere negro è un fattore di mimetismo da non sottovalutare, Jack Rooster. « Un accenno di ironia ed un sorriso altrettanto accennato. » Troverò un modo. Puoi starne certa. « La stretta che non vien meno; non prima di aver concluso. » E' stato un onore combattere con te, Ammiraglio. Nell'altra ed in questa. « E solo infine, dopo quella frase sincera e sentita, lascerebbe la presa. »

00:24 Jack [almost home, plancia]   « la sua presa è ugualmente salda, solida. Ruvida in un modo che va aldilà della pelle seccata e spaccata dal freddo e le nocche sbucciate. Quell'accenno d'ironia le disegna all'angolo degli occhi un sorriso altrettanto ironico, che non raggiunge però le labbra. » l'onore è stato mio. « inspira a fondo dalle narici, riempiendosi del coraggio che le ci vuole per staccarsi dalla mano di Ivan: è esattamente quello il punto in cui non può più cambiare idea, tornare indietro sui propri passi. Nel momento esatto in cui lascia la mano di Ivan, tutta la tensione le percorre la schiena fino a scaricarsi a terra. Non dice nient'altro, forse suppone che qualsiasi altra parola sarebbe superflua. Fa qualche passo di lato. Si volta, dirige verso il portellone di plancia. Solo lì, sull'uscio, tentenna qualche istante, sfiorando con le dita la paratia metallica della Almost Home in maniera quasi affettuosa. »


00:29 Ivan [almost home, plancia]  « Alle parole della donna, alla presa che viene meno, indietreggia di un passo lasciando lo sguardo su Jack per qualche altro secondo. Un semplice cenno del capo, prima di darle le spalle e allontanarsi dall'ingresso della plancia non per uscirne ma per avvicinarsi alla paratia della plancia stessa che permette di guardare fuori uno scenario appannato dalla pioggia e reso sterile da carestia e da guerra. la sigaretta viene accompagnata alle labbra per accendersela (ora che ha portato adeguata distanza da Jack); fumarla in silenzio mentre nel mentre prendere dei minuti, da solo, per riordinare le idee come tessere di un puzzle. »/end

00:32 Jack [almost home, plancia]   « dà ormai le spalle ad Ivan. A cavallo del portellone, per un istante sembra avere difficoltà a lasciar andare la fredda paratia. Chiude gli occhi per un istante, mormora qualcosa a fior di labbra di pressoché indubile. Solo dopo quelle parole riapre gli occhi, preme la mano sul metallo per spingersi oltre la plancia. Metallo che abbandona un attimo dopo, con il passo saldo e impetuoso di chi vuole scongiurare qualsiasi possibilità di ripensamento. » (end)

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