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martedì 10 aprile 2012

my own kind of birthday

Non otterremo nulla da te, vero?

[...] potete aprirmi il petto, spaccarmi le ossa e cercare fino al centro del mio cuore: l'unica cosa di cui mi pento è non aver ammazzato Gibbs quando ne avevo l'occasione. « l'accento del rim esterno sempre udibile, trascinato. » se l'avessi fatto, sarebbe stato tolto di mezzo prima. E un brav'uomo sarebbe ancora vivo.



Arkan McCorvin, Alesha Baland, Gregory Phillps, Nathe. Nathe, Gregory Phillps, Alesha Baland, Arkan McCorvin.

Non devo dimenticare niente. Non devo dimenticare la piatta calma di Phillps e le sue minacce inconsistenti da burocrate. Non devo dimenticare McCorvin, le sue parole vuote e prive di senso dette da qualcuno che ha bombardato la gente del rim. Niente mai va dimenticato. Nella memoria onoriamo i nostri morti e i nostri sacrifici. La memoria è tutto ciò che ci resta. E la mia memoria è lunga.

La giornata è passata così, lentamente, con il dolore alla gamba che mi squarcia da dentro. Con gli antidolorifici lo tengo sotto controllo, riesco a vivere normalmente. Con gli antidolorifici non è un problema, posso gestirlo. Ma senza è come una pugnalata continua. E nasconderlo, sforzarsi di tenerselo dentro, lo fa pulsare ancora di più. Me lo sento nel muscolo, attaccato all'osso. A volte è un fastidio preciso e costante, altre volte è un dolore così lancinante da svegliarmi. Ho l'impressione che con un coltello sottile con una lama affilata potrei scavarmi nella carne fino a reciderlo.

Gli antidolorifici non si trovano facili. Ogni volta faccio una scorta al mercato nero di Safeport, ma c'è qualche roba strana in quelli che trovo, mi fanno venire da vomitare. Mi servirebbe Blackbourne, per farmi dare gli analgesici che mi passava lui. Oppure andare a Hall Point, lì si trova roba migliore. Ma ho promesso di non rimetterci piede. Non sul breve tempo, comunque.

E' stato il mio compleanno oggi, comunque. Trentadue. Passato a guardare il sole a scacchi.

Forse c'è qualcosa di terribilmente sbagliato in me.


lunedì 9 aprile 2012

my own kind of battles




Cosa sta succedendo qui?
E' un parente di Jack Rooster?
Lavora per me, sono il suo capitano. Che è successo?
Miss Rooster ha rifiutato di collaborare con un ufficiale alleato per dei controlli di routine, ed è stata per questo condotta allo sceriffato locale per accertamenti sulla sua identità e attività.
Di nuovo?

Sto bene. La gamba ancora regge, in fondo. Il dolore è sopportabile. Mi hanno tolto tutto. Le armi, la cintura, anche la targhetta militare e la scheggia. Gli antidolorifici. Ma sto bene. Devo solo resistere alla notte. Finché tengono la luce accesa, non ci sarà problema. Devo solo addormentarmi. Devo addormentarmi, così se spegneranno la luce non me ne renderò conto, sarò in oscurità diverse, passate. Basta isolare il dolore alla gamba, tagliarlo fuori dal resto delle sensazioni. Fare respiri profondi, sentirli dentro i polmoni, poi espirare.

Grazie per aver pagato la cauzione.
Hanno già detto che la prossima volta non te la caverai con la cauzione, ti porteranno in tribunale.
Vedrò di prenderli a calci in culo solo sugli skyplex che attracchiamo, allora.
Mi sembra che di calci in culo ne stai prendendo tu più di tutti.

Mi va bene che non sia intervenuto, quando è successo. Mi va bene che sia sceso da cavallo, che abbia alzato le mani, che abbia fornito il suo IdN e che sia stato lì a guardare mentre quel bastardo di Phillps mi disarcionava da cavallo e mi stringeva le braccia al collo per impedirmi di prendere il respiro... mi va bene.

Qual è il tuo cazzo di problema, Jack?
Il mio cazzo di problema è che tu hai combattuto dall'inizio alla fine come me, che hai perso ogni singola cosa come me, e che nonostante questo, quando quei bastardi vengono a pretendere da noi identificativo tu glielo dai, e fai pure un inchino, quando dovresti essere incazzato come me e coprirmi le spalle, perché sono io che sono dei tuoi, e sono io che ha combattuto la guerra dalla tua stessa parte, e sono io che ho ragione a non voler chinare la testa così in basso da riuscire a vedermi solo la punta dei piedi.

Mi va bene, me lo ripeto. Ho scelto lui come mio primo ufficiale per un motivo preciso: perché qualcuno tenga la testa sulle spalle quando quei bastardi mi fanno perdere ogni bussola. So che se avessi avuto veramente bisogno di lui sarebbe intervenuto. So che dire tutte quelle stronzate, e parlare con loro come se non fosse un loro nemico, è il suo modo di gestire la situazione. L'ha gestita bene: lui se ne è andato, e ora sono io che sto in questa cella del cazzo. Devo solo ripetermelo abbastanza volte. Se lo faccio, poi mi convinco.

Ma la guerra è finita.
La guerra è finita un cazzo, John: tutta la nostra gente non è morta solo perché poi noi perdessimo. Il conflitto aperto sarà finito, ma la guerra no, ci puoi giurare. Fossi l'ultima persona che la combatte, la fottuta guerra non è finita.
E come la combatti, pigliando a pugni un paio di assaltatori?
Uno alla volta. Prima o poi finiranno 'sti stronzi, no?

Alesha Baland: l'ho sentito bene, il nome. Alesha Baland, Gregory Phillps. E l'altro, il biondino che è stato dietro il gatlin per tutto il tempo. L'ha chiamato "Nathe". Devo ripetere i nomi, rivedere le facce. Alesha Baland, Gregory Phillps, Nathe. Alesha Baland, Gregory Phillps, Nathe. Mi faccio scivolare i loro volti davanti agli occhi, sperando che la ripetitività di suoni e lineamenti mi faccia addormentare.

Da adesso in poi quello che farai quando ti chiederanno l'IdN, sarà darglielo. E se ti diranno di alzare le mani in alto, alzerai le mani in alto, e ti curerai di tenerle bene in vista. Avanti di questo passo ti farai ammazzare, Jack, e cazzo non voglio altri funerali da celebrare.
Almeno mi risparmierò il tuo funerale tra cinquant'anni, quando morirai grasso e felice in una casetta di campagna, pagando le tasse ogni mese ai nuovi padroni. Aye, preferirei decisamente venire ammazzata che assistere a quello.
Senti, se non vuoi farlo per te fallo per me, d'accordo? Puoi fare questo? Puoi farlo per me?
Devi essere impazzito, se pensi che una stronzata simile possa dissuadermi dallo sparare un proiettile in mezzo agli occhi di un assaltatore, uno di questi giorni.

Devo scegliermi le mie battaglie, Sam me lo diceva sempre, da quando ero ragazzina. Mi diceva kid, you better choose your battles wisely, 'cuz no way I'm gonna be here forever, you know? A volte mi chiedo se non avesse ragione. Lo so che pensava di me, lo diceva spesso a mia madre, mentre io origliavo dalla cima delle scale. Diceva che ero un terremoto, che non guardavo in faccia nessuno. Che non importa quanto fosse sconveniente, controproducente, pericoloso: se ritenevo che qualcosa andasse fatto, lo facevo e basta. Diceva se fosse più sveglia e meno testarda, potrebbe campare fino a cent'anni. A vent'anni di distanza, sto ancora cercando di capire se fosse un complimento o meno.

Forse sono davvero inadatta. Forse dovrei riempirmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una grande base alleata nel Core. Forse è davvero l'unico apporto che sono in grado di dare a questa guerra.

Se solo riuscissi a dormire...