martedì 26 novembre 2013

my own kind of farewell, part 1: John



17:15 John [Timisoara|Taverna]  « Non è da molto che è tornato dal turno pomeridiano. Le pause fra un turno e l'altro non sono molte. la stessa pausa pranzo si è ridotta vista la mancanza di cibo. Quando ha un momento libero inoltre lo passa in infermeria al capezzale di Philip o Jesse. l'ultimo mese è stato parecchio pesante e non solo fisicamente. missioni, torture, battaglie spaziali, disposcamenti, riparazioni, amici e fratelli feriti o ricoverati. Entra nella taverna semioscura come se fosse un'automa, dallo sguardo assente e dai pensieri fin troppo numerosi in testa. Indossa qul browncoat che in tre hanno è riuscito a calzare alla perfezione, al di sotto una maglia a maniche lunghe nera ed un paio di braghe di tela di un beige macchiato di fango, che anche sugli anfibi, si stacca un poco durante la lenta camminata verso il bancone. »

17:19 Jack [taverna]   « le taverne sono vuote ormai da tempo - da quando hanno smesso di poter offrire cibo -. Lei stessa sta mangiando un tozzo di pane raffermo, che intinge pensosamente in una ciotola d'acqua in modo da poterlo spezzare, masticare, mandare giù. Si è tolta il browncoat: le due shell dholes sono visibili nelle fondine ascellari, e così il bowie dietro la schiena. Ha i capelli raccolti, le maniche della camicia rimboccate abbastanza da mostrare il tatuaggio sull'interno del braccio sinistro. Ad Acab allunga ogni tanto un pezzo di pane ammollato, e lui, adagiato sotto il tavolo, accoglie ogni boccone in silenzio »

17:24 John [Timisoara|Taverna]   « La taverna non è molto illuminata, e poca luce entra dalle finestre a causa del maltempo che infuria all'esterno. Molte candele sono state accese e distrubuite fra tavoli e banconi. il vecchio pianoforte nell'angolo ne porta più di un paio distribuite per la lunghezza. John avanza verso l'oste al banco che strofina e ristrofina il bicchiere fra le mani, più per passare il tempo che altro. il cibo scarseggia, l'acqua ormai è stata recuperata dai militari come bene di prima necessità, e di fatti non è strano vedere dei bidoni lungo le strade utilizzati per raccogliere l'acqua piovana. John fa la sua ordinazione prima di vedere il tavolo occupato dalla donna. Lo sguardo si ravviva per un secondo mentre resta immobile a fissarla prima di avvicinarsi lentamente tenendo in mano un bicchiere con una doppia razione di rum. » May I? « Chiede con la mano sullo schienale della sedia accanto.

17:29 Jack [taverna]   « solleva gli occhi su John, e non sembra sorpresa dal vederlo lì. Quando lui chiede se può sedersi, si limita a un cenno leggero col capo, d'assenso, e un leggerlo colpo con la caviglia ad Acab, che capisce l'antifona e si sposta in modo da far spazio alle gambe di John. Allo stesso tempo, alza il muso verso la padrona, guadagnandosi un altro pezzo di pane e una carezza distratta sulla testa, con le dita che affondano nel pelo bianco e umido. Sospira piano. Tira indietro il busto e lo rilassa sullo schienale della sedia. » te la ricordi, Gracestone? « assottiglia appena lo sguardo, non alzando mai troppo la voce. » che ci pagarono col riso. E mangiammo riso per mesi.

17:33 John [Timisoara|Taverna]  « John si accomoda, sente il corpo dell'Hasky spostarsi sotto al tavolino di legno. si accomoda e chiude gli occhi inspirando profondamente mentre lascia che i muscoli si sciolgano. Alla domanda apre gli occhi che paiono persi in quei ricordi. » Hai. « annuisce alla prima domanda avvicinando il bicchiere di rum alle labbra con un debole sorriso per poi portare il capo verso il volto di Jack, leggermente più rilassato. » lo ricordo bene. cercavi sempre di trovare una ricetta diversa con cui impiegare il riso. ma le spezie erano sempre le stesse. « il sorriso si allarga un poco ricordando al passato, lui adorava il riso in quanto navtivo di Gokinai. ed amava tre anni addietro la cucina di Jack. » è da un po' che non cucini.

17:38 Jack [taverna]   « sorride piano, debolmente, tenendo gli occhi su John in maniera così superficiale che sembra star osservando i propri pensieri e ricordi ancora prima del ragazzo. Sospira di nuovo, a fondo ma silenziosamente. » è un po' che non c'è molto da mangiare. « risponde con calma, permettendosi un accento un po' più marcato con John che, ormai, conoscerà la sua parlata alla perfezione. Ha una voce leggermente roca, ma il fatto che abbia ridotto il fumo (chissà, magari addirittura smesso) la rende un minimo più compatta del solito. » tell me, John. « solleva appena il mento, mettendo meglio a fuoco il ragazzo. » cosa significa essere un soldato?

17:44 John [Timisoara|Taverna]   Yep. « è l'unica risposta che da alla sua replica mentre il sorriso triste viene oscurato dal bordo del bicchiere riportato alle labbra per un sorso lento del liquido caldo. John ormai ha imprato a ricodore quell'accento. la cosa che lo ha sempre incuriosito è che benchè dello stesso sistema solare, i due pianeti hanno due accenti molto diversi, in quanto quello di boros risulta più melodico. è anche. la domanda che gli viene fatta è tosta. John lancia un'occhiata a Jack. apre le labbra ma vi passa sopra la lingua mentre poggia il bicchiere al tavolo. » è una domanda difficile la tua, Jack. « Domanda. » è da tre anni che cerco la risposta giusta a questa domanda. « Rivela ritraendosi dopo aver lasciato il bicchiere per sfilare il pacchetto di sigarette dall'interno del lembo del B-coat. sta per aprire il pacchetto quando si ricorda. lo chiude e poggia il pacchetto al tavolo. » vuoi che provi a rispondere lo stesso?

17:51 Jack [taverna]   « segue con gli occhi il movimento di John, il pacchetto di sigarette. Sospira. Stacca un ultimo pezzo di pane per sé - lo mastica lentamente -, e quindi deposita il resto a terra, in modo che Acab possa servirsene. Dopo aver deglutito il boccone, va a mettere le braccia conserte sotto il petto, mantenendo le spalle rilassate » io lo so che pensi. A un certo punto ti sei fatto l'idea che essere un soldato voglia dire... non avere pietà. Averci dentro solo la guerra. « un tono placido, malinconico, una lunga pausa in mezzo. » so che è anche colpa mia. You see, kid: io ero una persona diversa, prima dell'undici. Ma alcune cose ti svuotano. Lo sai perché sono andata in guerra, io? « si morde piano il labbro inferiore, ma non tentenna » il motivo vero, intendo.

17:57 John [Timisoara|Taverna]  « Lascia la mano intorno al bicchiere che gira lentamente con le dita. John ascolta con attenzione, e le parole che sente non paiono dette come tentativo d'indovinare. » Penso che sia la cosa migliore.« Annuisce a riguardo, lasciando per lo sguardo nel bicchiere. determinato e serio. » riesci ad essere più concentrato, riesci a portare a termine una missione. « Avvicina il bicchiere per un altro sorso. quando lo stacca appoggia gli avambracci ai braccioli ora tenendo il bichciere sospeso con entrambe le mani. » tutto diventa più facile se pensi solo alla guerra. « Spiega tranquillamente per poi portare finalmente lo sguardo a Jack, uno sguardo pieno d'incognite. » ricordo che hai iniziato perchè la guerra ha distrutto il tuo pianeta e di ha portato via la casa...

18:05 Jack [taverna]   but that's the thing, John. « sorride in maniera più aperta, più desolata, e scuote leggermente il capo. » non deve essere facile. Non fai la guerra per la guerra, fai la guerra perché è ingiusto essere schiavi, ed è giusto combattere. Ma non ti puoi scordare che combatti per qualcosa di meglio. Che fai la guerra per avere pace. « deglutisce, stringe le labbra, assottiglia lo sguardo verde scuro sul suo viso, guardandolo direttamente, quasi come se volesse penetrargli la pelle. » nay. Quando sono partita, nel zero sei, avevo una famiglia, un fratello, un uomo che voleva sposarmi, uno splendido pianeta su cui vivere. Mi sono arruolata perché... « lo sguardo scivola di lato, il tono inciampa per qualche istante prima di tornare dritto, solido. » perché avevo ventiquattro anni e non potevo credere che la mia vita finisse lì. Che la cosa più grande che avrei fatto sarebbe stata sposarmi. « si interrompe. Abbassa gli occhi, scioglie le braccia dal loro intreccio » mi sono arruolata per tutti i motivi sbagliati. Ho capito di combattere per qualcosa di più grande solo più tardi.

18:12 John [Timisoara|Taverna]   Ma non puoi pensare di poter combattere son la pace nel cuore. « Afferma con voce profoda muovendo il cpao come se fosse impensabile una cosa del genere. poggia il bicchiere, si mette meglio seduto. alza le mani a dita unite e palmi distesi come a mimare due paraocchi. » miri un obiettivo e lo porti a termine. Sarò felice e sereno, sarò libero... quando la guerra sarà finita. « Prende fiato un secondo lasciando le braccia apoggiate ai braccioli e lo sguardo chino. » non posso più permettermi di pensare ad un futuro, ho avuto... troppe delusioni a riguardo. « Rivela riportando il bicchiere alle labbra. beve un lungo sorso ora e la mascella resta contratta. la spiegazione di Jack lo lascia di stucco, volta il capo verso di lei. »...« Apre la bocca per dire qualcosa prima di richiuderla. lentamente gli viene da ridere prima di scoppiare in una risata che pare nata come rilascio nervoso causato da un periodo fin troppo lungo e fin troppo brutto. »

18:20 Jack [taverna]   « John ride, lei sorride. Sembra stanca. Scuote leggermente il capo e quindi, con più presenza, si spinge verso il tavolo con la sedia. Sporge il busto in avanti, mettendo le braccia conserte sul legno del tavolo. Il volto di John lo vede illuminato debolmente da una candela vicina alla fine. » kid. Non saprò mai essere più chiara di così.« premette, e il tono sembra più solido, più sicuro, dotato di una severità affettuosa, preoccupata. » così non va bene. Così non sei diverso da un pirata. Un soldato non è un pirata, e sente ciò che è giusto prima di pensare a cosa conviene. Ora: non tutti lo fanno. Ma gli altri sono vecchi, e moriranno in questa guerra, o la prossima. « parla in maniera chiara, diretta, immediata. » non voglio che tu diventi un pirata col browncoat, John. Non lo vorrebbe tua madre. Non l'avrebbe voluto mia madre per me. « stringe le spalle, ruota appena il capo di lato. » capisci cosa ti sto dicendo?

18:27 John [Timisoara|Taverna]   « La risata si ferma, è breve e riportare il bvicchiere alle labbra è abbastanza per porre fine a quell'attimo di ilarità. ripoggia il bicchiere e volta il capo per osservare quegli occhi verdi verso con i propri. ci si sofferma e l'espressione sua diventa seria mentre ne sente le parole profonde dette al lume di quella candela che fa ballare le ombre sopra i visi. gli finie fatta quella domanda. » essere un soldato vuol dire... compiere azioni giuste, e non necessarie. « Ripete con un lento sforzo. infila le mani all'interno della tasca profonda del browncoat per estrarre una melta rossa che poggia sul tavolo. » vuol dire non nascondere bombe all'interno delle mele al solo scopo di far saltare in aria i nemici.« Commenta come a mostrargli di aver ricordato uno dei primi racconti avuti dalla donna su gracestone. » Non puoi mangiare solo pane e acqua. « Commenta. » l'ho trovata al mercato. « Mente spudoratamente come la prima volta. »

18:33 Jack [taverna]   not exactly. « sospira, china il capo, lo scuote leggermente. Quando John tira fuori la mela rossa, lei sorride in maniera più marcata. Sospira, passa una mano dietro la schiena ed estrae l'affilato bowie. Prende la mela nella sinistra, premendo poi il filo della lama alla sua esatta metà. » significa fare scelte difficili, John. Significa essere una brava persona. « divide la mela in due parti identiche. Metà la fa scivolare verso John, l'altra se la lascia davanti, tenendo ancora il coltello nella destra, per il manico. » come puoi combattere per la giusta causa, se non sei una brava persona?

18:39 John [Timisoara|Taverna]   « Il roser porta in volto uno sguardo confuso ora che porta sulla mela tagliata a metà. estrae il propri ocoltello da combattimento nero. ne taglia uno spicchio e lo porta alle labbra masticando molto lente per avere il tempo da dedicare a quei pensieri. » e come si diventa una brava persona? « Chiede infine riportando lo sguardo su di lei. » Come fai a capire se una scelta è giusta o meno? « Pare pian piano capire, il dilemma che si cela dietro. » fare scelta difficili... « Ripete ora sospirando. » come posso capire una cosa del genere Jack? e se dovessi fare la scelta sbagliata? ora sono un soldato, ma non voglio fermarmi a questo. « Afferma ora con i pugni portati al tavolo lentamente chinando il volto verso di lei. » se per una mia scelta sbagliata morisse qualcuno? qualcuno dei mei compagni?

18:45 Jack  « lei fa lo stesso: taglia uno spicchio dalla sua mela, piuttosto sottile, e lo mangia in un boccone solo. Il sapore dolce le getta nelle vene un po' di vita. Sorride piano. » impari ad avere un filo di pietà. Un po' di compassione umana. Pensa a... « dondola leggermente il capo. » pensa ad André. O a Bolivar. A Sam, e a Sundance. Pensa a loro. « un altro spicchio di mela che mastica adesso lentamente. L'ultima domanda di John le fa scivolare un velo di colpa sull'espressione all'improvviso più buia. » I know. « mormora. » ti dirò. Ah. « sorride di nuovo piano, risollevando gli occhi su John. » ti dirò quello che ha detto Bolivar a me: che nelle guerre chi combatte sa di rischiare di morire. E che i tuoi compagni non li uccidi mai tu: li uccide il nemico. « un altro boccone. Finisce la mela, tranne l'ultimo spicchio: quello lo da ad Acab che, dopo averlo mandato giù, la ringrazia leccandole il dorso della mano. »

18:53 John [Timisoara|Taverna]  « Il sogeki resta in ascolta. rimane, fermo con la bocca chiusa e le orecchie aperte. ascolta tutte le parole e sospira abbassando il capo. si ricordeerà quelle ultime parole. taglia un'altro spicchio, lo porta lla bocca masticando ancora lentmaente. » Immagino che... sarà lunga la strada per diventare un buon soldato... un soldato giusto.

18:58 Jack [taverna]   finisce solo quando smetti di respirare. « conclude le parole di John con nuova dolcezza, seppure anche il suo tono affettuoso abbia costantemente qualcosa di grezzo, di rimmer. Non dice altro. Aspetterà qualche istante ancora, poi si alzerà seguita da Acab. Metterà il coltello nella sua custodia, si infilerà il browncoat e quindi farà per andarsene. Prima, però, passando vicino a John, gli poggerà una mano sulla spalla, la stringerà, e si chinerà per baciarlo su una tempia. Si vedranno altre volte prima che parta, ma lei ricorderà sempre quello come il loro saluto. » (end)

19:02 John [Timisoara|Taverna]   « Lo sguardo resta chino, i muscoli sono più destesi e lui si sente calmo. l'ultima sua frase lo porta a sorridere tristemente. Jack si alza e gli stringe la spalla, un brivido emotivo lo squote un poco prima di sentire quel bacio sulla tempia. chiude gli occhi mentre la gola gli si stringe sentendo quel gesto d'affetto come quello ricevuto da una madre. Jack lo è stato. lo ha preso con se e lo ha cresciuto dandogli una casa, una famiglia ed uno scopo. apre le labbra vedendola andare via. » Grazie... di tutto Jack. « Conclude con voce rotta dall'emozione e dall'intenzione di un ragazzo che cerca vano di darsi una certa compostezza. quell'ultimo saluto rappresenta l'ultima lezione di vita impartitagli. »/end


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