martedì 14 maggio 2013

my own kind of will


E' un pod di salvataggio immerso nel buio. Lei rigira tra le dita la targhetta militare, e ogni tanto la sfiora con le labbra. Mancano sei ore, poi l'ossigeno terminerà. Fissa la targhetta tra le mani che stringe forte. Lo spazio è buio e profondo, e il pod di salvataggio continua a mandare il costante e vano segnale di soccorso. Si tampona la tempia con la manica della camicia: il sangue si è fermato quasi del tutto. Guarda gli indicatori. Chiude gli occhi e respira più a fondo, pentendosene un attimo dopo. 

Mancano tre ore. Lei scuote il capo e attiva il sistema di registrazione vocale interno. Un upgrade dei pod di salvataggio più performanti. In gergo lo chiamano il testamento, perché sono le ultime cose che una persona pronuncia prima di morire soffocata. Avvia la registrazione, lascia il suo testamento mentre è ancora in grado di discernere ciò che può dire o meno, nel caso in cui fossero gli alleati a recuperare il pod. Finita la registrazione, pochi minuti dopo, aspetta.

Mancano cinquantadue minuti, inizia a sentirsi la testa pesante. L'orizzonte è buio e vuoto. Tira fuori dalla fondina ascellare uno dei due revolver, controlla i colpi. Pensa che non morirà soffocata come un animale stretto alla gola. Non è una morte dignitosa. Sarà lei a farlo, quando sarà il momento. 

Mancano ventuno minuti. Ha sonno, riesce a stento a tenere gli occhi aperti. Le scivola la pistola dalle mani. L'ultimo pensiero compiuto che le attraversa la mente è che avrebbe dovuto lasciarsi esplodere con la nave, andare a fondo con lei. Una morte rapida, nucleare. La gelida dignità di non lasciarsi dietro un corpo sconfitto in una posa scomposta e indecente. Si addormenta senza volerlo. 

* * *

"Sono il capitano Jack Rooster, sesto reggimento dell'armata indipendentista in tempo di guerra, truppe di terra, grado di congedo: tenente. Sono nata su Shadetrack il dieci aprile duemilaquattrocentottantadue, a Sweet Waters, e mi sono arruolata nel duemilacinquecentosei, all'inizio della guerra. L'ho finita a Serenity Valley. L'Alleanza ha bombardato il mio pianeta uccidendo mia madre, mio zio e i miei amici, trasformando un mondo verde e rigoglioso in una wasteland senza speranza di ripresa. Mio fratello è stato ucciso a Serenity Valley, Hera. Nel duemilacinquecentotredici ho deciso, nel pieno delle mie facoltà, di prendere le armi e combattere il nemico. L'ho fatto per la memoria dei miei cari e il futuro dei nostri figli, che nascono oggi soggiogati ad un potere che non ha diritto di esistere nell'outer-rim. Se potessi tornare indietro, farei lo stesso. Prego affinché i miei compagni e la mia gente non si lascino scoraggiare dalla mia sconfitta: siamo in guerra e io non sono più di un semplice soldato caduto. Tra di voi, tra coloro che non vogliono più essere schiavi dei criminali che ci hanno invaso e conquistato riducendo le nostre terre in ginocchio, si trovano coloro che ci libereranno. Dio porta il suo messaggio attraverso le bocche più inattese. Chi vincerà la guerra potrebbe essere chiunque di voi. Che sia un orfano di Boros o un macchinista di Safeport. Il figlio di un predicatore di Shijie, un contrabbandiere di Polaris, una giovane di Bullfinch, un meccanico di Maracay. Ed è per questo che non piegherete mai il rim, anche se farete di tutto per fiaccarne l'animo e distruggerne la dignità: dove cade uno se ne alzeranno cento. E presto o tardi saremo troppi anche per voi."

[Fine registrazione]



When I'm at the pearly gates
This will be on my videotape, my videotape
Mephistopheles is just beneath
And he's reaching up to grab me

This is one for the good days
And I have it all here in red, blue, green
In red, blue, green

You are my center when I spin away
Out of control on videotape, on videotape
On videotape, on videotape, on videotape

This is my way of saying goodbye
‘Cause I can't do it face to face
I'm talking to you before

No matter what happens now
You shouldn't be afraid
Because I know today has been
The most perfect day I've ever seen



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