giovedì 5 aprile 2012

my own kind of secrets

2495, Mexican (Shadetrack)

"Oh, ma che fai?"
"Tanto Sam ci mette un'ora a vendere quei cavalli"
"Sai che culo ti fa se scopre che sei andato al porto spaziale?"
"Be', ce lo farà ad entrambi, visto che mi hai seguito..."

Cain Rooster sorride da sotto il cappello che getta in ombra un viso giovane e arrogante, sul quale si affacciano i primi fili di barba. Jack ha tredici anni, capelli arruffati sotto una bandana rossa, degli stivali vecchissimi che suo fratello usava da bambino.

Il whisky inizia a non fare più effetto, sulla gamba. Forse sono tutte queste notizie, queste chiacchiere. Cosa ha detto che è? Istinto. Si fida per istinto... e io posso fidarmi a tal punto di lei da credere al suo istinto?

"D'accordo, ma diamoci una mossa. Che ci siamo venuti a fare qui, comunque?"
"Così, volevo dare un'occhiata"
"E che c'è da vedere? Un branco di ladri spaziali che nel tempo libero trasportano vacche"
"E puttane a volontà e gente di malaffare... sai cub, inizi ad avere una certa età, mica devi credere a tutto ciò che dicono mamma e Sam"
"Non chiamarmi cub..."

Devo fidarmi del suo istinto, anche se ha giocato col suo corpo in quel modo? Dice che l'aveva fatto pure Blackbourne, insieme a lei. Ma non è una cosa naturale. Dio non c'entra niente, ma se nasciamo con due gambe, due braccia e una testa e basta, un motivo deve esserci. Quei giochi genetici hanno fatto impazzire Jim, ne sono quasi sicura. E' uscito fuori di testa. Altrimenti non avrebbe fatto ciò che ha fatto.

"Guarda quella... è una classe firefly"
"E tu che ne sai?"
"Ho trovato delle foto con Tom."
"Il giovane dei fratelli Barclay?"
"Quello è Tim. Il maggiore."
"I Barclay sono teste matte"
"Pensavo ti piacessero proprio per questo, no?"
"Perché stavate ad informarvi sulle navi, tu e Tom Barclay?"

Ma almeno me l'ha detto. Me l'ha detto subito, è più di quanto abbia fatto Scott col suo. Dovrei prenderlo come un gesto di rispetto. Forse lui ha ragione quando dice che non ci vedo bene. Forse dovrei rassegnarmi al 'Verse che cambia, a queste puttanate che ci dicono di iniettarci nelle vene per essere migliori.

"Sai mantenere un segreto, Cub?"
"Non chiamarmi Cub"
"Lo sai mantenere o no?"

La tredicenne solleva una mano e dà un pugno sulla spalla del fratello.

"Io il tuo culo lo copro da quando da ragazzini andavamo a rubare le mele alla vecchia vedova Smith".
"Sarebbe un sì?"
"Aye. Che segreto?"

Niente più segreti sulla mia nave. Non ne voglio. Allora le ho detto il vero motivo per cui sono andata via: che dovevo tenermi lontana da Capital City. Che lì c'è il resto della mia famiglia, e che la mia famiglia non vuole avere niente più a che fare con me. Che Scott non ce l'ha con me perché ho lasciato la Almost Home, ma perché ho lasciato lui. Le ho anche detto che la resistenza ha bisogno di gente come loro: ha bisogno di lei, di Scott. Di persone che sappiano costruire. Io so solo distruggere. L'ho detto anche a lui: io dentro ho solo rabbia, e il giorno che la rabbia non servirà più, io non sarò niente. Mi va bene così. Non sto combattendo per un 'Verse in cui vivere. Il mio treno è passato, lo capisco, l'ho visto. Sto combattendo perché magari a qualcun'altro servirà un mondo libero. Combatto perché se non lo faccio io, lo farà qualche idiota pronto a lasciare famiglia e amici per i suoi ideali. Io non ho più niente da perdere. Io sono sacrificabile.

"Io e i Barclay stiamo mettendo da parte un po' di soldi... tempo qualche anno e ne avremo abbastanza da comprarci una nave usata."
"E che ci vuoi fare con una nave usata?"
"Ci mettiamo in affari... in affari veri, interplanetari."
"Non hai mai messo il muso fuori da Shadetrack e ora vuoi viaggiare?"
"Aye. Voglio un po' di avventura, Cub, un po' di rischio. La vita è una sola, no? Non la passerò tutta a lavorare nei ranch o a condurre manzi."
"Tu ti sei bevuto il cervello, Cain"
"Te lo farò vedere, Jack. E se diventi brava a fare qualcosa, ti farò lavorare sulla mia nave"
"E come si chiamerebbe questa nave?"
"Non lo so, dobbiamo ancora pensarci"

La gamba mi fa sempre più male, dal funerale di Blackbourne. E la paura del buio è peggiorata. Adesso ci metto sempre più tempo anche a chiudere gli occhi, la notte. Ieri un'ora solo per decidermi a tenerceli chiusi. Un'ora, due joint, tre birre.

"Che te ne pare di Almost Home?"
"Mh?"
"Be', se vuoi mandare a puttane tutto, prendere una nave e partire tanto vale che ti porti dietro un pezzo di casa, no?"
"Almost Home... mi piace."
"Almost Home"
"Penso che potrebbe diventare la mia nave".

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