martedì 4 dicembre 2012

my own kind of warriors

"E' arrivata adesso una cortex wave"

Jack Rooster balzò nel sacco a pelo e prese la pistola. Era un movimento automatico, dai tempi della guerra: se qualcosa ti sveglia all'improvviso, non è mai una cosa buona.

"Oooh, calmati"
"Checcazzo, è ancora notte..."
"Tra due ore sorge il sole"
"Ho una certa età, per dio..."

Si tirò su, protetta dalla tenda improvvisata. Sentì il freddo gelido nel momento esatto in cui tirò le braccia fuori dal sacco. Guardò male il suo interlocutore. Era un ragazzino di nemmeno venticinque anni, con le guance rosse e la barba tenera.

"Porco mondo...
- borbottò - cos'è che dice quest'onda?"
"La Corona Hunting League... o comesichiama"


Improvvisamente fu più attenta. Nonostante gli occhi impastati e il brutto sapore di alcol scadente che aveva dietro il palato.

"Buttata giù, tutta. Con dentro i fottuti corer."
"Ci sono morti?"
"I corer, ti dico. Dozzine"
"Non me ne frega un cazzo, dico morti nostri"
"Nee. Hanno solo catturato uno"
"Dice chi?"
"Nee. Dice che hanno fatto la rivolta, però. Guidati da un certo Ronvald, Ronland..."
"Rognvaldr"
"E che ne sai?"


Jack Rooster si passò le mani sul volto e sospirò a fondo. Buttò la schiena all'indietro, di nuovo separata dal terreno da uno spesso strato di tessuto termico.

"That's my boy"
mormorò.

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